La sperimentazione è volta ad individuare potenziali situazioni di rischio correlate all’utilizzo di sostanze illegali tra i giovani delle scuole secondarie di secondo grado del territorio italiano, attraverso l’erogazione di una formazione mirata ed innovativa rivolta al personale docente e non docente, con particolare riferimento ai collaboratori scolastici considerati figure strategiche nell’individuazione di potenziali comportamenti di abuso da parte dei giovani studenti. Ad oggi, la letteratura scientifica in ambito di prevenzione e contrasto alle dipendenze patologiche all’interno delle scuole, non evidenzia interventi formativi che considerino il ruolo chiave dei collaboratori scolastici e l’importanza della relazione e della comunicazione tra insegnanti, personale ATA e genitori. Risulta necessario che tutto il personale scolastico acquisisca le adeguate competenze e capacità, in sinergia con i genitori e le varie agenzie di socializzazione coinvolte, con lo scopo di identificare i principali indicatori di disagio giovanile e sviluppare una capacità di osservazione che possa correlare eventuali comportamenti in classe e “tra i corridoi delle scuole” all’utilizzo di sostanze illegali. In questa ottica, il genitore potrà percepire le varie figure educative come veri e propri alleati, stabilendo con gli stessi un confronto e una collaborazione corretti e costruttivi.
• Potenziare il coinvolgimento del personale ATA, in particolare quello dei collaboratori scolastici, nell’individuazione di situazioni di rischio all’interno della scuola.
• Fornire ai docenti e collaboratori scolastici strumenti operativi, attraverso specifica formazione, al fine di riconoscere situazioni di disagio ed intervenire in maniera adeguata e tempestiva di concerto con le famiglie.
• Integrazione del Patto educativo di corresponsabilità fra scuola e famiglia Disponibilità di una Unità Scolastica di Intervento Precoce all’interno dell’istituto composta dai docenti, collaboratori scolastici e genitori.
• Implementazione di un App dedicata ai beneficiari.
• Creazione di un protocollo condiviso (collaboratori scolastici, docenti, famiglie) per la gestione dei casi di rischio da sottoscrivere con le istituzioni di riferimento (Ufficio Scolastico Regionale, Ministero dell’Istruzione, ecc.) .
“Ascoltare, essere attenti, consolare, perdonare, accompagnare, abbracciare, aiutare sono verbi che a volte dimentichiamo. Bisognerebbe scriverli su una parete accanto alla porta di casa, e leggerli ogni volta che usciamo nel mondo.” Fabrizio Caramagna